Svartifoss per me è la più bella cascata d’Islanda. Se Skogafoss è magnifica perché all’improvviso ci troviamo di fronte ad un muro di 60 metri di acqua, Svartifoss trae la sua bellezza dal contrasto tra l’acqua e le rocce nere di basalto che le fanno da cornice.
Svartifoss è situata nel bellissimo parco nazionale di Skaftafell, situato a sud dell’isola. Sul sito ufficiale trovate tutte le indicazioni necessarie per organizzare una visita. Purtroppo trovate le informazioni solo in islandese o in inglese, quindi se non siete pratici con queste lingue, ecco alcuni consigli che vi possono tornare utili.
Parco Nazionale Skaftafell
Il Parco Nazionale di Skaftafell si estende tra la parte meridionale del ghiacciaio Vatnajökull e l’Oceano Atlantico. Qui si possono fare escursioni che portano a vedere il ghiacciaio e molte altre location fantastiche, tra cui appunto Svartifoss.
Si trova a circa 4 ore di distanza da Reykjavik, percorrendo la Ring Road in senso antiorario. Se il vostro viaggio prevede invece la percorrenza della Ring Road in senso orario (come abbiamo fatto noi), l’ingresso del parco si trova ad un’oretta di distanza da Jökulsarlon, la laguna di ghiaccio.
Il parco è a pagamento, con tariffe che variano sulla base del mezzo di trasporto e del tempo che volete fermarvi all’interno del parco. Nel 2017 noi abbiamo pagato 600 ISK per l’ingresso con il nostro van.
Il Visitor Center fornisce tutte le informazioni sulla storia del Parco, i sentieri, la natura, i servizi e le attività proposte. Proprio dal Visitor Center parte il sentiero che porta a Svartifoss.
Il sentiero per Svartifoss
Come già anticipato in Islanda in 7 giorni, il sentiero per arrivare a Svartifoss, circa un’oretta di cammino, può essere abbastanza impegnativo se non si è preparati per affrontarlo. Ecco quindi alcuni consigli derivati dalla nostra esperienza:
- indispensabile una giacca impermeabile. Una tipo k-way va benissimo se andate d’estate.
- vestirsi a cipolla. Se è una giornata di sole farà caldo, per cui è fondamentale potersi scoprire.
- sempre se andate d’estate crema protezione solare e occhiali da sole sono d’obbligo.
- evitare di portare pesi inutili, il superfluo lasciatelo in auto.
- non deve mancare acqua potabile a sufficienza.
Consigli fotografici
Una volta arrivati a destinazione il mio consiglio è quello di sperimentare. Se infatti fate una ricerca di immagini su Google, vedrete che Svartifoss è stata fotografata in mille modi da migliaia di persone. Il primo pensiero è: che senso ha scattare una fotografia che hanno fatto già molte persone prima di me?
La risposta è molto semplice: cercare la nostra visione. Magari la nostra visione coinciderà con quella di altri fotografi che prima di noi si sono apprestati a fotografare la cascata di basalto nero, ma può essere anche che troverete la vostra chiave di lettura e ne sarete orgogliosi.
Sperimentare dunque, ma come?
Innanzitutto non fermatevi al punto di osservazione, ma andate in giro a perlustrare l’area per trovare nuovi punti di vista. Se volete farlo vi occorreranno scarpe impermeabili e una buona dose di equilibrio. Le rocce sono scivolose, quindi la prudenza deve sempre venire prima della bella fotografia. Mai sottovalutare il rischio di infortunio, dovuto più che altro non dalla pericolosità dell’ambiente che ci circonda, quanto dalla nostra incuria.
In secondo luogo sperimentate con le diverse lunghezze focali. Chi l’ha deciso che per fotografare una cascata devo usare per forza il grandangolo? Io ad esempio ho deciso di utilizzare solo il mio fedele 70-200 e di far divertire Corrado con il suo amato grandangolo. Inoltre, sapendo che Corrado avrebbe sicuramente scelto di scattare con l’utilizzo di filtri e tempi lunghi (30 sec), io ho optato per tempi brevi (1/4000). Sperimentate quindi anche con tempi diversi, che possono dare alle vostre fotografie mood completamente differenti.
Inoltre le colonne di basalto nero che fanno da cornice alla cascata si prestano per creare composizioni astratte. Chi mi conosce sa che adoro astrarre dalla realtà che mi circonda. Trovo la fotografia di paesaggio bellissima, ma a volte troppo descrittiva. Amo invece la possibilità che la natura mi dà di creare dei miei paesaggi mentali sulla base del mio stato d’animo di quel momento.