OBIETTIVI

Una delle caratteristiche principali che hanno le reflex, come visto in uno dei primi capitoli sono gli obiettivi intercambiabili. Tale peculiarità ci consente di poter creare immagini con punti di vista profondamente diversi.

Gli obiettivi sono un insieme di lenti concave e convesse che consentono alla luce di creare il “giusto percorso” al fine di offrire una visione nitida del mondo, ovvero a fuoco.

Le principali caratteristiche degli obiettivi sono luminosità e lunghezza focale.

La luminosità

Una delle peculiarità degli obiettivi è di incorporare appunto il diaframma (F), quell’insieme di lamelle che consente di creare un forellino da cui far passare più o meno luce.

Solitamente quando si acquista una lente il valore di diaframma che viene proposto si riferisce proprio alla massima apertura di questo. Per cui troveremo in commercio lenti con aperture molto diverse fra di loro. Ad esempio Canon per una lente da 50mm, propone lenti con apertura F1,8, F1,4 e F1,2. Ovviamente il costo e la luminosità di una lente sono direttamente proporzionali.

Anche se generalmente parlando una lente più luminosa è solitamente una lente migliore anche da un punto di vista qualitativo, non è necessariamente così scontato. Un consiglio che mi sento di dare a tal proposito è ricordare sempre, quando si fa un acquisto, quale sarà la finalità d’uso. Se ad esempio mi serve una lente da 50 mm per fare street photography potrò non aver necessariamente bisogno di f1,2, poiché la maggior parte degli scatti saranno all’aperto, usando f,7,1 o 9. Viceversa se il mio scopo è fotografare in ambienti molto bui, ad esempio concerti o spettacoli teatrali, cercherò la lente più luminosa possibile (ovviamente in relazione al budget disponibile).

La lunghezza focale

Altra caratteristica fondamentale delle lenti è la lunghezza focale. La lunghezza focale è un valore numerico espresso in millimetri ed è la distanza tra il centro dell’ottica e il sensore. Detta così è una definizione alquanto inutile. La cosa fondamentale da comprendere è che al variare della lunghezza focale corrisponde il variare dell’apertura di campo.

Si è soliti distinguere tre diverse tipologie di ottiche.lunghezza-focale

  • La prima categoria è detta normale. Normali sono le ottiche con una lunghezza focale attorno a 50mm. Viene definita normale proprio perché con un 50 mm abbiamo un angolo di campo simile a quello dell’occhio umano. E’ un’ottica estremamente versatile, forse la più versatile, infatti ci consente di fotografare di tutto, paesaggio, figura umana, architettura e molto altro.
  • La seconda famiglia è quella dei grandangoli. Fanno parte dei grandangoli tutte le ottiche con lunghezza focale inferiore a quella normale. Le caratteristiche di un grandangolo stanno nel fatto che ci offre un ampio angolo visivo, permettendoci di inquadrare una porzione di mondo maggiore rispetto a quella normale. Minore sarà la lunghezza focale maggiore sarà l’apertura, per sfociare in ottiche estreme, con lunghezza focale di 8mm o anche inferiore, dette fisheye. I grandangoli tendono a creare immagini molto profonde in cui riusciamo a vedere, anche da brevi distanze, ampie porzioni di mondo. Proprio a causa delle loro caratteristiche ci offrono una visione  con proporzioni alterate. I grandangoli sono ottiche molto usate (un must oserei dire) nella fotografia di paesaggio, nella fotografia urbana e nella fotografia di interni in quanto ci offrono una visione del mondo più larga rispetto a quella dell’occhio umano. Benché usate anche per fotografie di gruppi di persone è bene sapere che non sarebbero lo strumento ideale per fotografare la figura umana, in quanto tendono ad alterarne le proporzioni.
  • L’ultima categoria è quella dei teleobiettivi. I teleobiettivi, o tele, hanno una lunghezza focale superiore a 50mm e sono l’opposto dei grandangoli. Con i tele infatti noi restringiamo l’angolo visivo, inquadrando e ingrandendo solo una piccola porzione di mondo. Maggiore sarà la lunghezza focale maggiore sarà il fattore di ingrandimento. I tele tendono a creare delle immagini molto piatte in cui i volumi e le distanze appaiono accorciati rispetto alla realtà. In base alla lunghezza focale i teleobiettivi sono usati in differenti discipline della fotografia. Ad esempio lunghezze focali comprese fra 70 e 110mm sono perfette per la fotografia di ritratto, mentre lunghezze maggiori, tipo 200/400mm sono molto utilizzate da fotografi sportivi e di wildlife, in quanto consentono di fare primi piani a soggetti molto distanti.

Dimensioni del sensore e lunghezza focale

Una nota a questo punto è doverosa. Questa classificazione è da prendere come riferimento solo se la reflex con la quale stiamo scattando è una full frame, ovvero una reflex con sensore di 24x36mm (le stesse dimensioni della vecchia pellicola). In commercio esistono anche reflex dette anche APS-C che montano un sensore più piccolo. Per ragioni di natura ottica e fisica il rapporto fra la lente e il sensore ci restituisce, nelle APS-C, un’immagine con una lunghezza focale maggiorata rispetto alla lente che monta. Per calcolare tale differenza dovremo moltiplicare x1.5 la nostra lunghezza focale. Il che significa, ad esempio, che un se monto un 50mm su una fotocamera APS-C avrò l’equivalente di un 75mm su una full frame, mentre un 200mm diventerà 300mm e così via.

Lunghezza focale e profondità di fuoco

Le lenti influiscono anche sulla profondità di fuoco in relazione alla loro lunghezza focale. Nella lezione sui diaframmi abbiamo visto come un diaframma molto aperto e luminoso ci offra una maggiore profondità di fuoco (o DOF) rispetto a un diaframma più chiuso. Oltre a questa definizione a parità di diaframmi avremo un’aumentare progressivo della profondità di campo anche diminuendo la lunghezza focale. Il che significa che ottiche grandangolari tenderanno ad avere un’ampia profondità di campo mentre sarà molto bassa nei teleobiettivi.

lunghezza-focale-e-dof

Zoom o fissa?

Altra distinzione fra tipologie di lenti in commercio è la differenza fra lenti a lunghezza focale fissa e zoom.

Lenti fisse ci offrono solo ed esclusivamente una lunghezza focale. Per variarla l’unica cosa che potremo fare e sostituire la lente con un’altra. Sono lenti tendenzialmente di qualità migliore ma molto meno versatili e meno comode rispetto alle loro cugine, gli zoom. Gli zoom, ampiamente più diffusi rispetto alle lenti fisse, ci offrendo un intervallo di diverse lunghezze focali nella stessa lente. Ad esempio un 24-70 sarà una lente che potrà variare la propria lunghezza focale entro il range appunto compreso fra 24mm e 70mm, incorporando quindi dal grandangolo al piccolo tele.

Obiettivi speciali

Una categoria a parte è quella delle lenti speciali, come ad esempio macro e tilt shift. Lenti macro sono lenti che hanno la particolare peculiarità di avere una distanza minima di messa a fuoco molto corta. Se lenti non macro hanno distanza minima di messa a fuoco da circa 70/80 cm in su, lenti macro possono arrivare ad avere una distanza minima di messa a fuoco anche di pochi centimetri. Il che consente di potersi avvicinare tantissimo al nostro soggetto fino a far diventare, ad esempio, una formica grande come un gigante. Tilt shift sono quelle che hanno come caratteristica il fatto di poter basculare e decentrare l’inquadratura rispetto al piano di fuoco. Questo consente di modificare la planarità del fuoco e regolare le linee prospettiche secondo criteri diversi, ragion per cui sono molto apprezzate dai fotografi di architettura.


freccia-dx freccia-sx