Alta 44 metri e larga 100 con una portata di circa 200 tonnellate di acqua al secondo, Dettifoss è la cascata più potente d’Islanda e d’Europa. Il suo nome, “detti” significa “cadere” e “foss” “cascata”, è significativo della sua maestosità: Dettifoss è la cascata che cade, la cui acqua rovinosa distrugge tutto quello che incontra.
COME RAGGIUNGERLA
Per raggiungerla è necessario fare una deviazione dalla Ring Road. Lasciandoci alle spalle il lago Myvatn dopo all’incirca 50 chilometri troviamo le indicazioni per uscire dalla strada principale e addentrarci nel nulla islandese e avvicinarci alla cascata. Ci sono due strade che portano a Dettifoss, una per il lato est e una per il lato ovest. La strada 864 che porta al lato est è lunga 30 km, ma non è asfaltata ed è ricoperta da buche, alcune delle quali abbastanza profonde. Le condizioni della strada fanno sì che il viaggio sia più lungo di quello che è in realtà e mette a dura prova i veicoli con i quali la si percorre. Fortunatamente il nostro minivan ha retto, ma più di una volta io e Corrado ci siamo chiesti se fosse stato il caso di tornare indietro e non rischiare ulteriormente la sorte. In realtà il pericolo più grande è quello di bucare una gomma, ma data la vastità del nulla islandese, nonostante questa zona stia diventando sempre più turistica con il passare degli anni, si rischia di dover aspettare i soccorsi per molto tempo ed avere quindi la giornata rovinata. Come per Hvitserkur (Fotografare Hvitserkur) consiglio di guidare con prudenza per evitare spiacevoli inconvenienti.
CONSIGLI PRATICI
Se non si ha molto tempo per visitare l’area consiglio di scegliere un versante e dedicarsi a quello, visto che il tempo di percorrenza tra i due lati è di più di un’ora di auto. Noi purtroppo non abbiamo potuto fare diversamente, visto che ci aspettavano altre 6 ore di auto per arrivare a Hofn, a sud-est dell’isola.
Dal parcheggio (gratuito e dotato di servizi igienici a pagamento) parte un sentiero abbastanza scivoloso e sdrucciolevole che ci porta fino alla cima della cascata. Noi abbiamo avuto la sfortuna di trovare un diluvio universale che non ci ha consentito di vistare l’area come avremmo voluto. La pioggia infatti complica una situazione già di per se stessa faticosa: vento gelido, spruzzi d’acqua dei getti della cascata, fango, rocce bagnate non sono di certo gli indizi per una bella scampagnata per fotografare. Il mio primo consiglio, che vale in generale per tutta l’Islanda, è stare attenti a dove si mettono i piedi. La zona è piena di turisti, quindi relativamente sicura, ma quando ci si avvicina al dirupo è bene ricordare la potenza di questa cascata.
Il secondo consiglio è quello di preoccuparsi della sicurezza della nostra attrezzatura. Anche nel caso in cui visitaste Dettifoss con una giornata serena, la potenza della cascata fa si che dal fondo del Canyon si alzino enormi nuvole di acqua che, più ci si avvicina, più diventano intense. Una buona copertura antipioggia e un panno per assorbire l’acqua che si deposita sulla lente diventano strumenti indispensabili.
CONSIGLI FOTOGRAFICI
La fotografia con il grandangolo e i tempi lunghi è lo scatto più ovvio che non può mancare se vogliamo fotografare Dettifoss. La bellezza di questo muro d’acqua viene sottolineata dai tempi lunghi che ci trasportano in un mondo di nuvole ovattate. Il movimento dell’acqua è così veloce che, benché l’uso di un filtro ND possa essere consigliato, non è di certo obbligatorio. Chiudere i diaframmi, specialmente in una giornata nuvolosa, dovrebbe consentire di avere dei tempi ragionevolmente lenti da poter ottenere l’effetto mosso. Chiaramente il cavalletto è d’obbligo.
Sempre parlando di filtri è caldamente raccomandato un filtro ND graduale, in quanto, per via della particolare conformazione del canyon nel quale Dettifoss si tuffa, vi è un forte intervallo dinamico. Un filtro graduale vi consentirà di compensare la distanza fra le alte luci dei cieli e le ombre del canyon.
Può essere d’aiuto inserire una figura umana nella nostra inquadratura per far capire le dimensioni reali di Dettifoss e creare così un bel contrasto tra la forza della natura e la piccolezza dell’uomo.
Oltre all’uso del filtro ND, che conferisce all’acqua un aspetto setato, si può anche andare nella direzione opposta. Tempi rapidi, se non rapidissimi possono aiutarci a creare delle belle immagini, specialmente se cerchiamo delle composizioni più astratte. La difficoltà, in questo caso, sta nel trovare delle composizioni mentre stiamo riprendendo una scena in continuo mutare. Riuscire a dare una consapevolezza ad un risultato che rischia di diventare casuale richiede una discreta dose di esperienza.
Non c’è limite alla quantità di immagini che si potrebbero realizzare a Dettifoss. Solo il tempo a nostra disposizione.