Fotografare The Horseshoe Bend

Fotografare The Horseshoe Bend www.ishoottravels.com your ticket to travel photography. Blog di fotografia di viaggi. © Galli / Trevisan
Fotografare The Horseshoe Bend

FOTOGRAFARE THE HORSESHOE BEND: UN TRAMONTO MOZZAFIATO.

Quella all’Horseshoe Bend è stata una delle fotografie che io e Corrado ci eravamo prefissati di realizzare ancora prima di partire per il nostro viaggio nel Southwest degli Stati Uniti.

Per il nostro itinerario abbiamo deciso di ispirarci (adattandolo alle nostre esigenze) al più famoso Grand Circle che prevede di percorrere quello che si può definire un cerchio, da Las Vegas a Las Vegas, alla scoperta delle selvagge meraviglie naturali del Nuovo Mondo. Andando dal Bryce Canyon National Park alla Monument Valley non si può non fare tappa a Page sul Lake Powell, cittadina immersa nel nulla, ma con due dei più grandi spettacoli naturali del mondo: l’Antelope Canyon e l’Horseshoe Bend.

COME ARRIVARE

L’Horseshoe Bend è un meandro del fiume Colorado che vista la sua peculiare forma prende il nome di Horseshoe, ovvero ferro di cavallo. È profondo circa 300 metri, un’altezza che toglie il fiato una volta arrivati in cima ai pendii da cui è possibile ammirarlo.

Da Page si prende l’US-89 in direzione sud e dopo una decina di minuti (8 km circa) si raggiunge il parcheggio dove è possibile lasciare l’auto. Da qui bisogna intraprendere a piedi un sentiero che porta direttamente al punto migliore da dove poterlo osservare. Il sentiero è breve ed all’andata molto veloce perché in discesa, ma al ritorno la fatica si sente tutta: ricordiamoci sempre di indossare un cappello e di portare con noi dell’acqua: indispensabile!

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I MOMENTI MIGLIORI PER FOTOGRAFARLO

A causa della sua profondità (è un canyon!) per i fotografi è una sfida fotografarlo con un’esposizione perfetta. Questo perché il canyon resterà sempre molto scuro se confrontato con la superficie ed i cieli immensi dell’Arizona.

Consiglio vivamente di non commettere l’errore di visitarlo nelle ore centrali della giornata specialmente se è un viaggio fatto in estate: le temperature nel deserto dell’Arizona sono altissime! In più, come tutti i fotografi sanno, le ore centrali della giornata sono le più brutte dal punto di vista della luce e qui all’Horseshoe Bend causano un lato del canyon in completa ombra ed uno completamente in sole, aumentando il problema del dynamic range.

Lo spettacolo migliore è senza dubbio al tramonto. Il sole infatti tramonta esattamente in fronte a noi, ovvero dietro all’Horseshoe Bend. Lì abbiamo assistito ad uno dei tramonti più belli della nostra vita.

Tuttavia la situazione fotografica al tramonto è a dir poco ostica. Ci troveremo infatti in controluce  con tutto il Canyon in ombra.

Se vogliamo fotografarlo in posizione favorevole al sole l’alba è il momento ideale: il sole sorge alle nostre spalle ed illumina il canyon che si tinge di colori fantastici.

Anche in questo caso il sito http://app.photoephemeris.com ci viene in aiuto per organizzare al meglio la nostra visita, così sapremo esattamente in che direzione sorge e tramonta il sole in base al periodo dell’anno in cui andremo.

TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

La tabella di marcia del nostro viaggio fotografico on the road ci ha portato a Page la mattina. Abbiamo dedicato le ore centrali della giornata alla visita all’Antelope Canyon (di cui parleremo ampiamente nel post Fotografare l’Antilope Canyon) e abbiamo riservato il momento più magico della giornata all’Horseshoe Bend.

Beh… è stato veramente pazzesco! Arrivati in cima al precipizio abbiamo sentito una botta allo stomaco, un’emozione che non sentivo da parecchio tempo. Corrado non è riuscito a trattenere le lacrime che io riuscivo a vedere nonostante fossero nascoste dagli occhiali da sole.

Il sole che tramonta, l’immensità della natura, la piccolezza dell’uomo in confronto ad essa… in quel momento ho pensato che i romantici tedeschi sapevano il fatto loro e che Kant dopotutto non era poi così noioso come me lo ricordavo dalle lunghe lezioni di filosofia a scuola. Non si trovano le parole per descrivere tale panorama: solo il concetto di Sublime può rendere l’idea. La natura immobile e fuori dal tempo, eterna, contrapposta all’inferiorità dell’uomo, qui solo di passaggio per pochissimo tempo. Il senso di vertigine e di smarrimento.

Sapevo che il mio cervello sarebbe entrato nella modalità planning entro pochi minuti, ma abbiamo dedicato il giusto tempo all’ammirazione di questa meraviglia della natura, in totale silenzio, senza preoccuparci minimamente della fotografia.

COSA ASPETTARCI

Come in tutti i punti di osservazione dei grandi itinerari degli Stati Uniti non crediamo di arrivare ed essere da soli. Se davanti ai nostri occhi abbiamo solo l’immensità della natura, accanto e dietro di noi c’è il mondo. Sempre. Lungo tutto il precipizio troviamo fotografi con il loro cavalletto ben piantato a terra, comitive di cinesi che urlano e droni che sorvolano i cieli.

Non disperiamo! Cerchiamo di arrivare un po’ prima dell’orario previsto per capire qual è il punto di vista migliore e accaparrarci il posto che preferiamo. Ricordiamoci che la gentilezza paga sempre. In questo modo riusciremo senza dubbio ad infilarci tra un cavalletto e l’altro, aspettando il momento perfetto chiacchierando con i fotografi accanto a noi. Page è davvero piccola, quindi ci sarà la possibilità di incontrare nuovamente gli stessi fotografi o nel tour dell’Antelope Canyon o a cena. Noi ad esempio abbiamo ritrovato lì gli stessi fotografi che avevano fatto con noi il tour fotografico all’Antelope e poi abbiamo incontrato a cena il fotografo che ci ha fatto spazio per il nostro cavalletto e con il quale abbiamo parlato a lungo durante l’attesa all’Horseshoe. Se fossimo stati maleducati ci si sarebbe rivolto contro… il karma è una brutta bestia. 🙂

COME TRARRE IL MEGLIO DALLA NOSTRA FOTOGRAFIA

Inutile dire che, se tutti i fotografi che sono lì hanno il cavalletto ci sarà un motivo…

Certo che si può fare tranquillamente anche senza, come si può fare la fotografia anche con il proprio smartphone. Ma se vi aspettate di tornare a casa con la fotografia perfetta il cavalletto è indispensabile.

Questo perché è necessario dedicare il giusto tempo allo scatto, curandone tutti i dettagli.

La prima cosa da fare è senza dubbio quella di avvicinarci il più possibile al dirupo: per la conformità del territorio infatti, stando lontani è impossibile cogliere il ferro di cavallo completo.

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Facciamo molta attenzione. Anche se ci sono una marea di fotografi appollaiati sul bordo questo non significa che non ci sia rischio: se non avete paura dell’altezza e non soffrite di vertigini sporgetevi un po’ e vedrete il cimitero di macchine fotografiche e cavalletti di chi ha sottovalutato il pericolo e si è trovato a dover dire addio alla propria attrezzatura. Per questo motivo suggerisco di non lasciare mai incustodito il nostro cavalletto. Un colpo di vento forte o un movimento maldestro della persona accanto a noi ed ecco che saremo in lacrime.

Noi abbiamo optato per una lunghezza focale di 17 mm e per un bilanciamento del bianco caldo per esaltare il colore delle rocce del canyon. Solitamente non mi piace “pasticciare” col bilanciamento del bianco in produzione, preferisco sempre lasciarlo in automatico e correggerlo in post produzione sulla base del mood che voglio dare alla fotografia. Qui mi sono lasciata convincere da Corrado poiché con il bilanciamento caldo abbiamo potuto vedere meglio in tempo reale la vicinanza cromatica con la realtà del panorama.

Obbligatoria la scelta dei diaframmi chiusi per avere a fuoco l’intero paesaggio. A causa del diaframma a f 22 e degli ISO a 100 (a meno che non sia proprio necessario, noi scegliamo sempre di scattare a 100 ISO, nonostante la nostra camera gestisca gli alti ISO in maniera spettacolare) il tempo di scatto è stato di 30”, quindi ancora una volta cavalletto grazie di esistere.

Per avere una fotografia perfetta già in fase di produzione sarebbero necessari due filtri: il filtro polarizzatore ed il filtro graduato. Il filtro polarizzatore ci permette di saturare maggiormente i colori, mentre il filtro graduato ci permette di avere un dynamic range più equilibrato tra il cielo e il canyon. In assenza di questi filtri si può optare per una esposizione multipla (bracketing) che ci consente di assemblare un HDR in post produzione.

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La seconda difficoltà del fotografare al tramonto sta nel fatto che, poiché il sole tramonta proprio dietro l’Horseshoe Bend, sarà presente un flare nelle nostre fotografie almeno fino a che il sole non sarà sceso sotto l’orizzonte. Ricordiamoci di portare con noi una torcia (almeno quella del nostro smartphone): se aspetteremo la blue hour ci sarà buio quando percorreremo il sentiero al nostro ritorno.

Indirizzo: Hwy US-89, Page AZ 86040 USA

Coordinate geografiche: 36.879057, -111.509900

Scattata con:

Canon 5d mk III

EF 17-40mm f 4 L USM

Settaggi:

100 ISO

F 22

T 30”

Ed ecco l’immagine finita:

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