Priorità di tempi e diaframmi

Priorità di Tempi e Diaframmi
Priorità di Tempi e Diaframmi

Ti trovi di fronte ad una scena bellissima, irripetibile, perfetta. Impugni la tua reflex al volo e, senza nemmeno guardare i settaggi, fai click. E’ un istante irripetibile, non hai tempo per guardare l’esposimetro, i tempi i diaframmi gli iso,…tutto troppo rapido. Devi agire e farlo subito, Allora scatti e cazzo se sei soddisfatto. L’hai proprio beccato. Già ti immagini il tuo nome fra quello di Salgado e Bresson. Il momento era perfetto e l’hai colto, lo sfondo anche, eri nel punto giusto, fortuna, il soggetto era illuminato in modo che “Storaro sei un amatore a confronto”. Poi guardi nel pannello di anteprima: tutto bruciato. Solo un frame bianco. Completamente. Allora ti ricordi che lo scatto precedente l’avevi fatto praticamente a lume di candela mentre ora ti trovi in pieno sole. Senti la terra che trema sotto i piedi, i cieli che si oscurano e il requiem di Mozart che inizia a suonare, greve. E’ la fine.

Se non ti è capitata una scena del genere almeno una volta nella vita o non hai mai fotografato o sei il Dio della fotografia.

Sì, lo so, lo ammetto, è vero. Nella sezione Get Started avevo sostenuto a pieni polmoni che il miglior modo per padroneggiare la luce e per comprendere a fondo la fotografia, intesa come scrittura con la luce, sia quello di lavorare con la reflex impostata in Manuale (M). Nella modalità manuale siamo noi a scegliere la velocità dell’otturatore (T) e l’apertura di diaframma (F). In realtà sono ancora convinto che, soprattutto in fase di apprendimento, questo rappresenti la via migliore per padroneggiare argomenti come sotto o sovraesposizione, highkey, lowkey, ecc.

Tuttavia, una volta che si è padroneggiato il metodo di esposizione manuale è giusto anche prendere piena consapevolezza di altre potenzialità delle nostre tanto amate reflex.

Esistono due metodi che potremmo infatti definire semi-automatici o semi-manuali e che si rivelano molto interessanti per un fotografo di viaggi. Queste due modalità sono dette a Priorità di Tempi e Priorità di Diaframmi.

IMPOSTAZIONI E COMPENSAZIONE

ghiera modalità di esposizione CanonPer impostare la Priorità di Tempi è sufficiente ruotare la la ghiera delle modalità di esposizione (quella, per intenderci, che generalmente è sul lato alto della reflex) sulla voce S (Nikon/Sony) o Tv (Canon). In questo modalità il nostro ruolo è semplificato. Basterà scegliere la giusta velocità dell’otturatore, e la reflex calcolerà l’apertura di diaframma.

Viceversa la Priorità di Diaframmi si imposta selezionando la voce A (Nikon/Sony) o Av (Canon). Una volta scelta questa modalità dovremo, anzi potremo, impostare solamente l’apertura di diaframma (F). In questo caso sarà la velocità dell’otturatore (T) ad essere calcolata automaticamente.

Di default in entrambe le modalità la reflex effettuerà la giusta scelta del parametro mancante (T o F) calcolando un valore al fine di avere sempre l’esposimetro a 0, ovvero con un’immagine né sottoesposta, né sovraesposta. Ovviamente nel caso in cui questo non fosse il risultato desiderato, il nostro compito sarà anche quello di scegliere il giusto livello di compensazione. Se ad esempio voglio un’immagine sottoesposta di 1 stop dovrò impostare la compensazione a -1. Nulla di particolarmente difficile, anche perché tutte le principali macchine fotografiche hanno studiato il modo di poterlo impostare in maniera semplice, intuitiva, ma sopratutto veloce. Ad esempio con la mia Canon 5d mark III è sufficiente ruotare la ghiera posta sul dorso per poter settare l’esposimetro sul livello di compensazione desiderato.

QUANDO USARLE?

Ma ora veniamo al dunque. Quando questi metodi si rivelano utili e quando invece non lo sono? In linea generale sono utili in tutte quelle situazioni di ripresa in cui è vitale cogliere il momento preciso di una situazione dinamica. In altre parole quando dobbiamo scattare piuttosto velocemente e non abbiamo troppo tempo a disposizione per ragionare sui settaggi. Viceversa non offrono grandi benefici in tutte quelle situazioni che potremmo definire di “scatto lento”, dove ogni fotografia è pensata meticolosamente in ogni singolo dettaglio e dove non vi è il rischio di perdere l’attimo.

Priorità di Tempi e Diaframmi

 

Entrando più nello specifico la Priorità di Tempi si può rivelare la giusta scelta in tutti i casi in cui devo avere una precisa velocità dell’otturatore per non pregiudicare la riuscita dello scatto. Fan parte di questa categoria tutte le situazioni dinamiche, ovvero quelle in cui siamo “costretti” a muoverci molto per trovare la giusta fotografia e, in generale, in tutte le situazioni in cui vogliamo evitare di incorrere nell’effetto mosso (oppure viceversa quando è proprio l’effetto mosso ciò che stiamo cercando). I casi in cui può rivelarsi la scelta vincente sono molti: urban e street photography, wildlife, sport e attività all’aria aperta in generale ecc. Prendiamo ad esempio un classico della fotografia di viaggio: la street photography.

Priorità di Tempi e Diaframmi

Nella street photography l’atteggiamento ci vorrebbe sempre pronti e rapidi a non perdere mai l’attimo giusto. Quindi anche per un fotografo esperto la modalità manuale può tradire un rallentamento che, in certe situazioni, può rivelarsi “fatale”. Ad esempio se ci focalizziamo sui soggetti in movimento, come la gente che popola la via di un centro abitato, imposteremo un tempo che  garantisce di evitare che queste risultino mosse: ad esempio 1/125’’. Chiaramente il tempo deve essere commisurato anche alla velocità del nostro soggetto. Se anziché voler fotografare dei passanti ci interessano invece i ciclisti a questo punto probabilmente 1/125 non sarà più sufficiente. Probabilmente dovrò impostare un tempo più rapido, come 1/250’’. Ovviamente la situazione è valida anche nella direzione opposta, ovvero quando il mio obiettivo è quello di avere dei tempi sufficientemente lenti da permettermi di raggiungere l’effetto mosso, come ad esempio se voglio catturare le scie rosse dei fari delle auto nella fotografia notturna. In questo caso imposterò un tempo di 1″ o più.

Priorità di Tempi e Diaframmi

 

Similmente alla Priorità di Tempi, la Priorità di Diaframmi può offrire una serie di benefici in situazioni più disparate, dove il mio obiettivo, dal punto di vista estetico, prevede una specifica profondità di campo. In altre parole se è più importante avere uno sfondo particolarmente sfocato o viceversa avere una fotografia con tutto a fuoco, questa scelta può rivelarsi vincente. Anche in questo caso le situazioni in cui è molto utile se non indispensabile sono tutte quelle in cui dobbiamo agire molto velocemente. Anche se la scelta è estremamente soggettiva, ad esempio nella fotografia di ritratto molti fotografi adorano uno sfondo molto sfocato che “stacchi” bene il volto del soggetto rispetto all’ambiente circostante. Poco tempo fa mi son trovato a fare dei ritratti ambientati ad una coppia di cari amici in attesa di diventare genitori. L’idea era quella di fare degli scatti al parco durante l’ora del tramonto, che noi fotografi chiamiamo Golden Hour. L’atmosfera era splendida e la paletta cromatica aranciata si sposava benissimo con i colori del parco della stagione autunnale. Tuttavia il mio intento era quello di marcare con evidenza il mio soggetto, anche perché in un parco cittadino possono essere molti gli elementi di disturbo. Inoltre un bokeh (è il termine giapponese mutuato dal linguaggio fotografico per definire la sfocatura) molto pronunciato aumentava la magia dell’atmosfera. Detta questa premessa ho scelto di lavorare a Priorità di Diaframmi impostando F2,8 per tutta la sessione, raggiungendo così l’obiettivo prefissato.

Priorità di Tempi e Diaframmi

C’E’ SEMPRE UN MA

Lavorare con le priorità può presentare delle criticità. Se ad esempio lavoriamo con la Priorità di Diaframmi e impostiamo ad esempio F22, quindi un diaframma molto chiuso, la reflex calcolerà i giusti tempi per avere una corretta esposizione. Tuttavia  può succedere che i tempi che ne conseguono siano così lenti da farci incappare in un effetto mosso. Specialmente quando lavoriamo con diaframmi chiusi dobbiamo prestare molta attenzione al valore di tempi che la reflex ci restituisce, per non rischiare di trovarci errori indesiderati. Non dimentichiamo che il nostro triangolo dell’esposizione include anche gli Iso, quindi possiamo sempre intervenire su questi ultimi per poter eventualmente correggere il tiro.

Un’altra criticità che può emergere è legata alla Priorità di Tempi. Può succedere che impostiamo un tempo così veloce al punto che la reflex non riesce a trovare la giusta apertura di diaframma per raggiungere l’esposizione corretta. In tal caso la macchina fotografica non scatta e vedremo lampeggiare il valore di diaframma. In altre parole ci sta dicendo qualcosa tipo “con questi tempi non riesco ad avere un’apertura di diaframma sufficiente”. Anche in questo caso gli Iso potrebbero toglierci le castagne dal fuoco.

Per concludere quindi lavorare con la Priorità di Tempi o di Diaframmi può rivelarsi in alcuni casi la scelta vincente. Tuttavia è un metodo che richiede comunque una discreta dose di esperienza, attenzione e soprattutto la padronanza del triangolo dell’esposizione.