Fotografare Hverir

Fotografare Hverir www.ishoottravels.com your ticket to travel photography. Blog di fotografia di viaggi. © Galli / Trevisan
Fotografare Hverir

Hverir, come ho detto nell’articolo Islanda in 7 giorni, non era tra i must del nostro viaggio in Islanda. Tuttavia, appena ci siamo passati accanto, abbiamo capito che non potevamo perdere l’occasione di visitare e fotografare l’area.

Lasciandoci alle spalle il lago Myvatn, dopo 6 km troviamo il cartello con la segnalazione dell’area e del parcheggio. È praticamente sulla Ring Road, quindi anche un distratto cronico può trovarla facilmente.

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Area geotermale, Hverir ci mostra un assaggio di Marte. Non che io e Corrado siamo mai stati su Marte, ma se pensiamo al pianeta rosso questo è esattamente il paesaggio che ci immaginiamo.

Pozzangere di fango che ribolle, fumarole di vapore che può raggiungere anche i 100°, terra rossa e arida che rivela le spaccature nel terreno, ci ricordano che l’Islanda è un paese in balia della natura. Da un lato i ghiacciai, gli iceberg e le cascate, dall’altro i vulcani, le aree geotermali e i terremoti. Ogni volta che mi confronto con la natura mi rendo conto di quanto la vita di uomo sia insignificante se comparata alla vita della Terra, alle forze della natura che cambiano ciclicamente il clima e la forma del mondo in cui viviamo.

Per visitare l’area è sufficiente una mezz’ora, a meno che non si voglia esplorare anche il monte Namafjall (Hverir si trova alle sue pendici). Per fotografarla… beh, può non bastare tutto il tempo che avete.

È senza ombra di dubbio uno dei posti che mi ha ispirato di più e dal quale ho tratto una varietà incredibile di fotografie.

DIVERTIRSI CON LE FUMAROLE

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La prima cosa che ci viene da fare è fotografare le fumarole che sono disseminate ovunque. C’è un piccolo lago di un colore azzurro cristallino intenso che è una meraviglia per gli occhi, intorno al quale ci sono formazioni rocciose da cui fuoriesce vapore acqueo.

Bisogna fare attenzione a non avvicinarsi troppo perché il vapore che esce da alcune fumarole può arrivare ai 100° e quindi rischiamo di scottarci.

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Non ci resta che giocare a sparire e a ricomparire attraverso il fumo, con il risultato che saremo completamente fradici e che puzzeremo di zolfo fino a quando non avremo la possibilità di farci una doccia.

FOTOGRAFIA ASTRATTA

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Le spaccature nel terreno, il fango che ribolle, i colori rosso, marrone, bianco che si mescolano sulla superficie rendono Hverir un posto speciale per chi ama la fotografia astratta. Dopo mezzora che fotografavo con lo sguardo rivolto a terra mi sono resa conto che era il caso di smettere se volevamo proseguire con il resto del nostro itinerario.

FOTOGRAFIA MINIMALISTA

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La montagna Namafjall che fa da sfondo all’area di Hverir ci consente di inserire più livelli nelle nostre fotografie. Questa è una delle mie fotografie dell’Islanda che amo di più: in basso il bianco del vapore acqueo, al centro della fotografia il rosso di Namafjall e in cima la silhouette di due persone che mi danno la percezione del rapporto delle dimensioni.

INSERIRE LE PERSONE NELLE NOSTRE COMPOSIZIONI

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Nonostante io sia una persona solitaria, che ama stare da sola e generalmente poco tollerante nei confronti del genere umano, negli anni ho scoperto che inserire una figura all’interno di una fotografia di paesaggio spesso conferisce un valore maggiore ai nostri scatti. I fotografi spesso si lamentano della presenza dei turisti che sono nei posti dove non dovrebbero essere, sono vestiti in maniera improponibile e creano una confusione che solitamente non è un’accoppiata vincente con la fotografia. Tuttavia, se dedichiamo il giusto tempo all’individuazione delle figure migliori e aspettiamo il momento giusto, possiamo sfruttare i turisti come elemento umano nelle nostre fotografie. Dal mio punto di vista le due fotografie che seguono difficilmente sarebbero così d’impatto senza le persone all’interno della composizione, che invece risultano il valore aggiunto dei nostri due scatti.

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