Quando sto per partire per un viaggio, sospesa in un limbo fra ansietà ed eccitazione, una delle cose che mi dà maggior conforto è organizzarmi per la prossima avventura fotografica. E quello che segue è una sorta di decalogo di come deve essere, dal mio punto di vista, l’approccio per l’attrezzatura da viaggio perfetta.
1. Fare una lista
Ok, lo ammetto: sono una malata di liste. Liste, cataloghi, elenchi. Quando si tratta di organizzare qualcosa provo una piacevole sensazione di onnipotenza: “Anche questa volta sono riuscita a dominare il caos!”
Benché concordi con Corrado che spesso mi accusa di essere patologica, ciò non toglie che ci sono dei casi in cui creare una lista è fondamentale.
Prendete foglio e penna e scrivete un elenco di tutto quello che volete portare con voi. Averlo scritto su carta vi permetterà di:
- capire cosa è veramente importante da portare
- capire se abbiamo uno zaino o una borsa che riesca a contenere tutto quello che vogliamo portare
- non dimenticare nulla
- controllare di avere sempre con noi tutta l’attrezzatura tutti i giorni in caso di viaggio itinerante o al rientro a casa
Non c’è niente di peggio di accorgersi di aver dimenticato in quell’hotel il cavo del caricabatterie, non poter tornare indietro a prenderlo ed accorgersi che è impossibile comprarne un altro perché non ci sono negozi di fotografia nel raggio di 200 km.
Quando avete la lista definitiva dell’attrezzatura che volete portare con voi, è utile scrivere a lato dei singoli oggetti il numero di serie. Fate una o due fotocopie e tenetele in posti diversi (una nel portafogli, una nel trolley dei vestiti, ecc…). Questo sarà molto utile in caso di controlli alla dogana degli aeroporti, in cui potrete dimostrare che sono tutti oggetti che avevate con voi anche all’inizio del viaggio, che non avete comprato nulla di nuovo e che non dovete pagare le tasse doganali.
In più può essere veramente utile in caso di furto: consegnare la lista all’assicurazione renderà più semplice mostrare l’entità del danno.
So che può sembrare eccessivo e che la maggior parte delle persone preferisce pensare alla vacanza solo come divertimento, ma vi assicuro che non c’è nulla di divertente nello sprecare 2 ore in aeroporto a rispondere alle domande della dogana o a telefonare nel cuore della notte all’assicurazione (tenendo conto del fuso orario) e cercare di ricordarsi che cosa c’era nello zaino.
2. Scegliere la lente più adatta al nostro viaggio
Questo punto rientra nella categoria “Vorrei ma non posso”. Tutti vorremmo tutto, ma di fatto è impossibile. Dunque armiamoci di pazienza e con gran sacrificio capiamo cosa ci interessa fotografare durante il nostro viaggio e adattiamoci alle nostre priorità.
Se ad esempio il nostro è un viaggio nella natura, dove vogliamo dedicarci all’osservazione e alla fotografia degli animali, il nostro must sarà un tele. Un grandangolo infatti non ci permetterebbe di fotografare al meglio gli uccelli in volo, oppure ci costringerebbe ad andare troppo vicino ad una situazione potenzialmente pericolosa se vogliamo fotografare la fauna selvatica.
Discorso diverso invece se vogliamo concentrarci sui paesaggi: qui il grandangolo regna sovrano.
In città invece un 50mm ci permette di fotografare tutto, senza grossi problemi, basta fare un passo in avanti o un passo indietro.
Tuttavia la scelta migliore quando si viaggia è senza dubbio una lente zoom.
Le lenti zoom infatti sono le più versatili e ci consento di coprire più lunghezze focali risparmiando spazio nello zaino e denaro nel portafogli. Evitiamo tuttavia gli zoom con escursioni focali estreme, tipo 16-300, poiché questo range pazzesco va a scapito della qualità.
3. Portare con sè un panno per pulire le lenti
Di pari passo con il ricordarsi di portare con noi le giuste ottiche viene il ricordarsi di portare con noi un panno per pulirle. Ci accorgeremo infatti che se vogliamo fotografare dei bellissimi paesaggi dovremo usare un diaframma chiuso, in modo tale da avere più profondità di campo e quindi tutto il nostro paesaggio a fuoco. Così facendo eviteremo di dover passare ore al computer con il timbro clone per togliere tutte le macchie (sporco dell’obiettivo) che sono comparse, quando per pulire la nostra ottica ci serve solo qualche secondo.
In commercio ne esistono di tantissimi tipi, ma i migliori dal mio punto di vista sono due:
- lens cleaning paper: fogliettini di carta monouso, solitamente venduti in confezioni da 50. Occupano poco spazio e sono molto semplici da usare. Non calcate troppo e cercate di soffiare via le particelle di sporco che rischiano di rigare la lente.
- penne di pulizia o pennelli: se ne trovano certi che sono retrattili, quindi non dovremo preoccuparci del fatto che il pennello si possa rovinare durante il trasporto.
4. Cavalletto o monopiede, altrimenti scordatevi la fotografia notturna
Qui la scelta è indifferente, anche se il treppiede è sempre la scelta migliore.
L’imperativo assoluto è Leggerezza. Bisogna tenere a mente che dovremo portarlo con noi per lunghe passeggiate nei centri cittadini o per escursioni in mezzo alla natura. Più leggero, maneggevole e compatto è, più sarà il nostro miglior compagno di viaggio che ci permetterà non solo di fare panorami, esposizioni multiple, light painting, ma anche e soprattutto di non avere fotografie mosse in caso volessimo fotografare in condizioni di scarsa luminosità.
5. Schede di memoria: non affidarsi mai ad una sola scheda
6. Laptop, Ipad o hard disk
Accorpo questi due consigli per parlare del salvataggio delle nostre fotografie.
Mai (e dico mai) affidarsi ad una sola scheda magari da 125 gb e pensare che con quella potremo fotografare durante tutto il nostro viaggio e dimenticarci della memoria.
Meglio optare per schede più piccole, magari da 8 gb ed averne più di una. So che può sembrare assurdo, ma nessuno in una sola sessione fotografica scatterà mai più di 8 gb di fotografie e comunque avendo con noi lo zaino o la borsa dell’attrezzatura, potremo sempre sostituirla in caso ci accorgessimo che siamo a corto di memoria. Se anche volessimo lasciare in hotel il nostro zaino, cosa che sconsiglio fortemente, una scheda di memoria può stare tranquillamente nel taschino piccolo dei jeans pronta a saltare fuori in caso di bisogno.
Due nostri amici sono partiti lo scorso anno per un viaggio nel nord dell’Europa. Sono arrivati fino a Capo Nord, hanno visitato tutta la Scandinavia per poi portarsi in Gran Bretagna dove si sono riuniti con altri amici in Scozia. Un viaggio fantastico, da once in a lifetime, come si dice. Ad un certo punto del loro viaggio, esattamente dopo l’Inghilterra, la scheda di memoria si è rovinata. Così, di punto in bianco, senza che loro avessero fatto qualcosa per rovinarla o senza che desse loro avvisaglie di qualche tipo. Inutile dire che hanno perso tutte le foto fatte dai Paesi Bassi al Galles.
Un grande colpo al cuore, ma una grossa fortuna: e se avessero avuto soltanto una scheda per tutto il viaggio?
Vi ho fatto venire i brividi, vero?! Piccola storia horror per fotografi 🙂
Questo ci porta alla soluzione top, perfezionata nel corso degli anni. Io e Corrado non partiamo mai senza MacBook Pro e hard disk WD portatile da 1 tb. Ogni sera dei nostri viaggi, ovunque siamo, in hotel, in auto, da Starbucks, trasferiamo le fotografie fatte in giornata sul computer e facciamo una seconda copia sull’hd. Per evitare sovrascrizioni o caos al ritorno a casa o allarmismi come “Ma avevo fatto quella foto… dove c… è?! ecco non l’ho salvata, è andata persa, il mondo non sarà più lo stesso” (fidatevi, non sto esagerando) il procedimento è il seguente:
- cartella con il nome del viaggio
- all’interno cartella con la data
- all’interno una cartella per macchina fotografica.
In questo modo saremo sicuri che tutte le foto fatte durante la giornata saranno al sicuro e noi potremo formattare le schede in modo da averle pronte per il giorno seguente.
Per chi non è paranoico come me, esistono varie alternative per trovare un supporto che consenta di avere una copia delle fotografie, come ad esempio un Ipad o delle penne usb.
Inoltre c’è sempre la soluzione Internet Point. Avendo l’accesso ad un computer potrete scaricare i file sul vostro supporto portatile e poi fare un invio a voi stessi tramite WeTransfer o similare. Di solito questi file rimangono disponibili al download per 15 giorni, quindi avrete tutto il tempo per tornare a casa. E’ chiaro che questo metodo serve solo per avere una seconda copia come backup in caso succedesse qualcosa al vostro computer o hard disk.
Un’altra soluzione ci viene offerta dalla nostra reflex, sempre più spesso infatti le nuove reflex nascono già con il doppio slot per memory cards. Questo ci consente di avere una scheda “gigante” sempre inserita, che servirà da backup di tutte le nostre fotografie, mentre cambieremo giorno per giorno la seconda scheda di memoria. Va da sé che dovremo avere parecchie schede di memoria con noi.
Tutto questo per dire che più copie avremo dei nostri file, più saremo al sicuro e potremo dedicarci soltanto a goderci le nostre giornate.
7. Batterie: ancora, ancora ed ancora
Lo stesso discorso fatto per le schede di memoria vale per le batterie della nostra reflex: più è sempre meglio.
Se non vogliamo preoccuparci di perdere proprio quello scatto nel momento perfetto assicuriamoci di avere almeno 2 batterie con carica completa a giornata.
Questo non significa che dovremo comprare 30 batterie per viaggi di 15 giorni, ma significa che dovremo ricordarci di portare con noi il nostro caricabatterie e stare attenti a non dimenticarlo da qualche parte durante la vacanza. Tutte le sere diamo un ciclo di carica alle nostre batterie scariche in modo tale da averle sempre pronte a disposizione.
Ricordiamoci inoltre di portare una presa multipla ed un adattatore se andiamo in posti dove non hanno il nostro stesso sistema di prese di corrente. Questo ci consentirà di dormire sonni tranquilli e di non dover correre in giro per trovare un supermercato che venda adattatori per turisti. Fidatevi: potete stare certi che non lo troverete mai! E non sto parlando di posti isolati da tutto e da tutti, a noi è capitato nella vicinissima Francia!
8. Copertura per la pioggia: un must
Qualche goccia di pioggia non fa mai male ed eventualmente possiamo sfruttare il brutto tempo per andare a visitare un museo o per rilassarci da qualche parte al calduccio.
Tuttavia, se partiamo per un viaggio dove sappiamo che con molta probabilità pioverà è meglio avere con noi una copertura anti pioggia per la nostra reflex.
In commercio se ne trovano tantissime e di tutti i prezzi. Le più abbordabili sono quelle di plastica semplice trasparente vendute in confezioni da 3 al costo di 15 € circa. Top! Stanno ovunque, non occupano troppo spazio e ci salvano se veniamo colti da un acquazzone improvviso.
9. Rendere più brutta la nostra reflex
Sì, lo so: abbiamo venduto un rene per comprarci la nuova reflex ed ora dovremmo nasconderla al mondo intero?
La risposta è dipende. Da dove andate, da che rischi o situazioni di pericolo prevedete di incontrare e dal vostro carattere.
Il mio consiglio è: cercate di non dare nell’occhio, di non attirare attenzione.
Durante la nostra visita al Grand Canyon National Park non c’è stata nemmeno una persona che non mi abbia guardato. Non sto esagerando. Non avevo i capelli verdi e non indossavo un costume da pagliaccio. Avevo al collo il mio assetto preferito: 5d Mark III e 70-200 Canon. Non mi era mai capitata una cosa simile, anche perché, timida come sono, avrei preferito di gran lunga passare inosservata. Almeno 20 persone diverse hanno attaccato bottone con me chiedendomi che macchina era, che lente era o qualche consiglio per le loro fotografie.
Se siete in un posto sicuro come il Grand Canyon non c’è da allarmarsi, ma se state passeggiando per le strade deserte di una città straniera di notte… beh, qui le cose cambiano.
Ecco alcuni consigli:
- se la nostra reflex ha il battery pack togliamolo, è un peso inutile e fa sembrare gigante e super costosa la nostra reflex.
- compriamo una cinghia nera senza scritte e sostituiamola a quella con la bella scritta grande Canon che grida “guardatemi!”.
- utilizziamo un po’ di scotch nero per coprire i marchi presenti sulla nostra reflex, sulle nostre ottiche e sul nostro zaino. L’anonimato funziona sempre!
10. Pensiamo anche a noi stessi
Dopo tutto questo manca solo una cosa: non dimentichiamoci di noi stessi!
Mettiamo nello zaino o nella borsa una felpa, un K-way, una sciarpa, assicuriamoci di essere vestiti in modo appropriato per la giornata. Teniamo a mente infatti che potranno anche esserci 30 gradi a mezzogiorno, ma la sera può fare freddo.
A noi è capitato in due occasioni diverse: io non ho avuto problemi perché preferisco sempre portare con me una cosa in più piuttosto che una in meno, ma Corrado la pensa diversamente. Per lui queste cose non sono importanti e “chi vivrà vedrà”.
Fino a quando non è morto di freddo per aspettare la blue hour per fotografare. Di colpo in entrambe le occasioni si è alzato un forte vento e con le maniche corte faceva veramente freddo.
Così è impossibile godersi il momento ed un’attesa piacevole può trasformarsi in un incubo e nella voglia di tornare in hotel senza aver fatto la fotografia che ci si era prefissati.
Farò sicuramente tesoro dei tuoi consigli!! Grazie.
Ciao, siamo sempre lieti di poter essere utili 😉