Fotografare Skogafoss

Fotografare Skogafoss - www.ishoottravels.com your ticket to travel photography. Blog di fotografia di viaggi. © Galli / Trevisan
Fotografare Skogafoss

L’Islanda è piena di cascate meravigliose ma, fra tutte, Skogafoss è forse la più famosa, la più iconica e una delle più visitate. Sarà per la sua spettacolarità, per la sua posizione “comoda” o per le ottime infrastrutture turistiche che offre, ma, per chi decide di visitare l’Islanda in un viaggio fotografico (e non solo), Skogafoss va considerata un must see.

Leggende e miti

Originata da un fiume che proviene dal ghiacciaio Eyjafjallajökull Skogafoss è una cascata veramente bella, grande e fotogenica. Con i suoi 60 metri di salto e i 25 metri di larghezza Skogafoss si presenta incastonata fra due enormi pareti rocciose.

Come tutte le bellezze islandesi anche attorno a Skogafoss non potevano che celarsi antiche mitologie. Secondo una leggenda, il primo vichingo ad essersi stabilito nella zona, Þrasi Þórólfsson, nascose un forziere pieno di monete d’oro nella caverna dietro la cascata. La leggenda narra che quando il sole colpisce coi suoi raggi l’acqua si vedono i riflessi delle monete brillare. A questa leggenda fa seguito la superstizione secondo la quale chiunque si bagni nelle sue acque possa ritrovare un oggetto perduto e a lungo cercato.Leggende e miti a parte come fare a raggiungere Skogafoss?

Come raggiungere Skogafoss.

Come dicevo raggiungerla è molto semplice. Situata praticamente lungo il percorso della Ring Road, Skogafoss si trova circa a metà strada fra il paesino di Vik e un’altra iconica cascata islandese, Seljialandfoss. Lungo la Ring Road, da cui fra l’altro Skogafoss è visibile, in prossimità della cascata vi sono cartelli ben visibili che indicano dove girare. Tuttavia, anche se doveste perdervi i cartelli vi basterà seguire le orde di macchine, van e pullman che si dirigono a frotte in quella direzione. Una volta giunti sul posto troverete, proprio di fronte alla cascata (a poche centinaia di metri) un enorme e ben curato parcheggio con tanto di campeggio. Poco distante un bistrò, un ristorante, un hotel.

Insomma tutto quello che fa pensare alla metà perfetta per famiglie con prole, bus di pigri turisti cinesi e tutti quelli che vogliono godersi le meraviglie islandesi senza troppa fatica. Ed in effetti è proprio così. Assieme al Golden Circle forse Skogafoss è la più infrastrutturata delle tappe del nostro viaggio (a cui, se vogliamo, va doverosamente aggiunta la Blue Lagoon). Tutto questo va ovviamente a discapito del fotografo solitario che ama godersi la natura incontaminata. 

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Infatti, dal mio punto di vista, proprio il sovraffollamento è la sua pecca.Ovviamente a tutti fa comodo avere di fronte il parcheggio, il bagno, il bistrò, il minimarket e noi, come tutti ne abbiamo usufruito. Tuttavia ne va a discapito della fotografia. Proprio come per Black Sand Beach anche qui il nostro primo approccio è stato circa a metà pomeriggio. Giunti sul sito e parcheggiato il furgone abbiamo fatto quei pochi pianeggianti metri che ci separavano dalla cascata ma, già mentre ci incamminavamo, avevamo la certezza che scatti puliti, privi di turisti o al massimo con una o due persone solitarie, a quell’ora non sarebbero stati realizzabili. E proprio come per le Black Sand Beach anche qui abbiamo deciso di tornarci ad un orario in cui i turisti di massa dormono (ovvero all’alba).

Questo ci ha permesso (o obbligato) di fermarci lì per la notte. Così, dopo un’ottima cena a Bistrò, abbiamo deciso di dormire nel campeggio di fronte alla cascata per fare la classica levataccia all’alba.

Consigli fotografici

Come volevasi dimostrare alle 6 e 30 del mattino c’eravamo solo noi e pochi altri fotografi. Situazione perfetta. Questo è il primo (e forse più importante) consiglio fotografico che mi sento di dare: andate all’alba. Skogafoss è molto fotogenica sia in pieno giorno (il che la rende una rarità dei siti naturalistici) sia durante Blue e Golden Hour,. Di giorno è particolarmente bella anche perché i raggi del sole formano spesso dei meravigliosi arcobaleni. Proprio questa sua fotogenia ha fatto sì che sia stata utilizzata per innumerevoli scene cinematografiche, non ultima una scena del film I sogni segreti di Walter Mitty. Tuttavia, se volete una foto puramente naturalistica e priva di una folla oceanica, l’orario migliore è l’alba.

Un’ulteriore consiglio, che do sempre quando si tratta di mescolare fotografia e cascate, è quello di fare attenzione al vapore acqueo che tende a bagnare noi e soprattutto la nostra lente, rendendo gli scatti inutilizzabili. Cercate di posizionarvi in un punto dove l’acqua nebulizzata non vi colpisca. Armatevi di un panno asciutto e preparatevi ad asciugare numerose volte le vostre lenti.

Noi abbiamo realizzato due fotografie entrambe con due approcci piuttosto classici.

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La prima è la classica foto grandangolare, con la cascata maestosa incastonata nelle pareti rocciose che la delimitano. Cavalletto posizionato a filo acqua (portatevi scarpe impermeabili), filtro ND, tempi lunghi e un lavoro certosino di sviluppo del bianco e nero. Immagine semplice, pulita e senza tempo.

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La seconda fotografia, pur essendo anche questa piuttosto classica ha un approccio diverso. In questo caso l’idea era quella di creare un’immagine che evocasse la potenza dell’acqua e della natura sull’uomo. Per realizzarlo abbiamo utilizzato un teleobiettivo che comprimesse la scena e posizionato una piccola figura (in questo caso Sara) schiacciata in basso sotto il peso dell’acqua. Per questo scatto nessun filtro e tempi di scatto rapidi per congelare il movimento dell’acqua. 

C’è anche un altro punto di vista interessante. Guardando la cascata, sulla destra si noterà un sentiero che si inerpica sulla scogliera. Sono circa 700 gradini, ma una volta giunti in cima si ha un interessantissimo punto di vista. Personalmente ho provato a salire ma lo scatto che ne è derivato non mi ha convinto moltissimo. Probabilmente non era il momento giusto della giornata, in quanto la luce mi dava un feedback davvero poco convincete.

Bonus Tip

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Una volta soddisfatti delle vostre fotografie di Skogafoss e diretti nuovamente sulla strada non perdetevi queste tipiche strutture islandesi con il tetto in erba.

Noi le abbiamo viste quasi per caso dalla Ring Road e ci siamo fiondati subito per vederle e fotografarle. Sono davvero molto belle e fotogeniche. Ma cosa in Islanda non lo è?