Inizio e fine – un viaggio nel tempo

Nel segno di Giano

BLUE VALENTINE di Derek Cianfrance (2010)

Blue Valentine
Gennaio è il mese di Giano. Chi è Giano? L’avrete visto sicuramente da qualche parte, nelle immagini di monete antiche o in qualche manuale di storia dell’arte. È quel tizio con la doppia faccia. No, non è Due Facce, il nemico bipolare di Batman, anche se non siamo tanto distanti. Giano è una delle divinità più antiche della civiltà ancestrale italica. È il dio che presiede il passaggio, il cambiamento e il protettore di ponti e porte. Non per nulla il termine latino ianua (porta) deriva proprio da qui. Quando a Roma si chiudeva l’ingresso del tempio di Giano significava che la guerra era finita, o viceversa, non lo ricordo troppo bene. Ma ciò che conta è il suo significato intrinseco, espresso nella sua effige. Una testa, due facce, una guarda da una parte, una dall’altra. Una verso ciò che è stato, una verso ciò che è o sarà. Il mese di gennaio è un saluto malinconico al passato e uno sguardo proiettato verso il futuro. È l’inizio e la fine.

Ho sempre pensato che Blue Valentine nasca proprio sotto il segno di Giano. Il film che ha mostrato il talento di Derek Cianfrance racconta una tipica storia d’amore, ma isolandone i due momenti fondamentali: l’inizio e la fine, appunto. Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate, diceva Hitchcock e Cianfrance ci ha dato di accetta. Non c’è che dire, quest’opera da boscaiolo ha una forza dirompente in grado di commuovere e divertire allo stesso tempo. Blue Valentine pone al centro della scena due persone normali con le quali si può davvero entrare in empatia. Ryan Gosling e Michelle Williams – anche produttori del film – credono fortemente nell’operazione e la loro performance trasforma la pellicola in una piccola gemma per la quale è difficile non consumare un pacchetto di fazzoletti. La ragione risiede nella bravura degli interpreti e nella scrittura, capace di costruire dei personaggi tanto vicini alla gente comune. Le difficoltà quotidiane, l’incapacità di comunicare davvero e il godere momenti di tenerezza del tutto estemporanei e inaspettati appartengono a tutti noi. È un film anche e soprattutto di montaggio dove gli stacchi, mai banali, tra passato e presente, si caricano di una forza inaspettata. Vedere il passaggio in cui Dean – il personaggio di Gosling – approccia per la prima volta Cindy – Michelle Williams – chiedendole di uscire. Il montaggio taglia poi nel futuro/presente dove la coppia ha deciso di trascorrere un’improbabile notte d’amore in una stanza d’hotel a tema fantascientifico. Grottesco e dolce, disperato e ridicolo; potrebbe essere la storia di ognuno di noi…

Appunti di viaggio:

  1. —> Per una volta gli sguardi malinconici attraverso una finestra non sono fine a se stessi. Anche in questo caso il montaggio li esalta perché rappresentano uno sguardo/slancio verso il futuro/passato.