Terra Promessa – Israele/Palestina

Dead Land

THE LAW IN THESE PARTS di Ra’anan Alexandrowicz (2011)

poster-englishMa come si regolano dal punto di vista giuridico i territori occupati? Questo è il tema che affronta il brillante documentario di Ra’anan Alexandrowicz. Protagonisti stavolta non sono le persone comuni, ma i giudici israeliani che, dalla conclusione della guerra dei sei giorni, hanno lavorato alla regolamentazione dei territori invasi. Siamo di fronte a qualcosa di opposto rispetto all’esperienza di Five Broken Cameras dove la camera insisteva sulla concretezza del conflitto, sui corpi martoriati, sulla rabbia che contraeva i volti. Siamo immersi in un mondo distaccato: l’universo legale.

Significativo il modo in cui Ra’anan Alexandrowicz riprende i protagonisti: seduti dietro una scrivania mentre, sullo sfondo, grazie al green screen, scorrono immagini di cronaca che testimoniamo ciò che è successo nel corso degli anni, proprio nei luoghi di cui si parla. Questo approccio descrive precisamente il lavoro dei giudici: chini sui documenti, cercando di dare ordine a un mondo senza pace. E da quel mondo ci si estrania perché quando si tratta di occupazione, di una forza coercitiva che si impone, il distacco può forse tornare utile per mantenere lucidità. Quelle immagini che scorrono alle spalle dei protagonisti indicano un legame imprescindibile tra le norme redatte e le applicazioni materiali che queste realizzano. Per quanto tu possa concentrarti sul foglio di carta, il mondo è lì ad aspettarti appena alzi lo sguardi.

Il contrasto fra teoria e prassi scuote la sensibilità dei giudici, perché le leggi pensate per i territori occupati hanno risvolti pratici spesso violenti e devastanti. La consapevolezza dei limiti della giurisprudenza collima con la consapevolezza dei limiti della propria autorità. Quanto le sentenze abbiano avuto l’effetto sperato, o con quale lucidità vengano applicate, non è facile stabilirlo.

Nella parte conclusiva del film, Alexandrowicz espone una teoria sviluppata da un giurista. Se la corte suprema non si fosse occupata dei territori conquistati e avesse lasciato l’incombenza al governo o all’esercito, cosa sarebbe successo? Nel breve termine, probabilmente, avrebbe portato a un inasprimento dei metodi nella gestione dei territori. Ma proprio questa soluzione non avrebbe delegittimato l’occupazione agli occhi degli stessi israeliani? Un’ipotesi che non avrà mai una diretta espressione nei fatti.