Ieri, Oggi, Domani – Cile

XX X XX GUERRA CIVIL

POST MORTEM di Pablo Larraìn (2010)

post_mortemRibaltamento. Dall’inizio alla fine. Dal referendum che potrebbe porre fine alla dittatura di Augusto Pinochet al momento che la generò. Post Mortem indaga il trauma, analizza la morte di un governo democraticamente eletto, ucciso da un colpo di pistola che lo stesso presidente Salvador Allende ha esploso contro se stesso.

Larrain affonda le mani in questa materia alla maniera del chirurgo, esaminando il cadavere di Allende: l’autopsia del corpo diventa autopsia di una nazione, o meglio, di una democrazia ammazzata. Tuttavia il punto di vista non è del medico che ha operato l’indagine, bensì quello di un semplice funzionario che annota con la macchina da scrivere i risultati addotti durante l’autopsia.

Mario, il funzionario in questione, vive completamente distaccato dalla realtà che lo circonda, come se non avesse un suo peso all’interno della storia. Vive solo nell’illusione di poter conquistare Nancy, una ballerina del varietà con una personalità tutt’altro che facile. I suoi occhi, la sua attenzione e i suoi desideri sono rivolti unicamente a lei, tanto da escludere il resto. Al contrario di Mario, Nancy vive il suo tempo, legandosi a un attivista comunista che sostiene Allende e il suo esecutivo. Quando Pinochet prende il potere Mario non cambia sostanzialmente la sua routine, i cadaveri che si ammassano nell’ospedale in cui lavora non sembrano scuoterlo. La possibile guerra civile si è subito riassorbita in una nuova quotidianità. I mezzi corazzati che abbiamo visto attraversare le strade nell’incipit del film hanno letteralmente schiacciato un paese e forse anche le illusioni di Mario. Nancy infatti, nascosta dal funzionario in una rimessa, continua a frequentare l’attivista ormai ricercato e il protagonista reagirà alla delusione nell’unica maniera che conosce: cercando cioè di nascondere alla sua vista ciò che è accaduto.