FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO: Comanda Lei

Fotografia di paesaggio: comanda lei www.ishoottravels.com your ticket to travel photography. Blog di fotografia di viaggi. © Galli / Trevisan
Fotografia di paesaggio: comanda lei

Mentre pensavo a cosa scrivere riguardo a questo argomento la mia mente è andata al tanto amato Leopardi, compagno di disagio adolescenziale di Sara e causa del suo pessimismo cosmico. Il retaggio culturale classico di mia moglie e le innumerevoli ore che ha speso ad imparare a memoria le poesie scritte dai grandi della letteratura italiana si sono, in qualche modo, impressi anche nel mio Dna.

E così mi sono ritrovato a pensare alla poesia “A Silvia” e ai suoi famosi versi

O natura, o natura,

Perchè non rendi poi

Quel che prometti allor? perchè di tanto

Inganni i figli tuoi?

Natura Matrigna

Natura Matrigna che non vuole  renderci felici, nemmeno se quello che chiediamo non è essere ricchi, belli e famosi, ma semplicemente la possibilità di fare una bella fotografia.

Sarà capitato anche a voi: pianifichiamo uno splendido viaggio fotografico immaginandoci a zonzo nella natura in una calda giornata di sole, con un lieve venticello che ci accarezza i capelli, mentre ci ritroviamo un freddo artico decisamente fuori stagione, venti gelidi e pioggia a catinelle.

Potrà sembrare banale, ma nella fotografia di paesaggio e naturalistica non siamo noi a comandare, è la natura. Lei detta i tempi, scandisce la luce, decide se concederci sole, nuvole, pioggia o neve, decide lei se la giornata sarà ventosa e con cieli tersi oppure afosa e torbida. È il bello e il brutto di fotografare la natura. Non solo non si ha mai un controllo assoluto, ma spesso non riesce a controllare proprio nulla.

Come difenderci

Cosa possiamo allora fare da fotografi per poter ottenere il massimo anche quando le cose non vanno come ce le saremmo aspettate? Semplice. Anticipare le sue mosse, assecondarla ed ascoltarla.

Innanzitutto controllare le condizioni meteo. Sapere che giornata aspettarci è di grande aiuto. Per farlo esistono tonnellate di app che ci consentono di muoverci in anticipo. Con un discreto grado di precisione riusciremo infatti a prevedere non soltanto le condizioni climatiche ma anche temperature, orari di alba e tramonto sia del sole che della luna, direzione della luce e persino prevedere eventi atmosferici più particolari, come un uragano o l’aurora boreale. Questo atteggiamento ci consentirà di poter avere una strategia fotografica. Anche se lo abbiamo ripetuto miliardi di volte non ci stancheremo mai di dirlo. Meglio pianifichiamo, migliori saranno le nostre fotografie. E questo equivale anche nell’atteggiamento che dobbiamo imporci di fronte agli eventi naturale spiacevoli che, prima o poi, per forza di cose dovremo affrontare.

In secondo luogo è bene ricordarsi di pensare sia a noi stessi che alla nostra attrezzatura. Quando ci addentriamo nella natura con il nostro costoso corredo fotografico non dimentichiamoci mai che ciò che può danneggiare noi può danneggiare anche la nostra reflex, e viceversa. Pioggia, neve, vento, sabbia, salsedine, freddo e caldo (soprattutto se sono estremi) son sempre da prevedere ed anticipare. Principalmente possiamo avere due approcci: o informarsi sugli eventi atmosferici e preparare tutto ciò che  ci possa aiutare a combatterli, oppure (ed è ciò che ho fatto io) sposare una ragazza con le manie organizzative. Anche se a volte ha i suoi lati negativi è impagabile non dover pensare a niente. 😉

cover antipioggiaIn tal merito il primo consiglio è quello di proteggere la nostra reflex con coperture antipioggia. In commercio ne esistono per tutte le tasche. Io e Sara abbiamo optato per una versione molto economica ma perfetta per l’uso. Per la modica cifra di circa una decina di euro abbiamo acquistato un pacchetto contenente questi due “sacchettzaino antipioggiai” di plastica studiati per poterci infilare la nostra reflex e avere lo spazio da cui far entrare le mani e un foro per l’obiettivo. Piegata non occupa che lo spazio di un sacchetto, per cui ci sarà sempre un angolino del vostro zaino dove ficcarla. Oltre alla nostra reflex ricordiamo di proteggere anche lo zaino che portiamo con noi. Anche qui esiste una semplice soluzione. I grandi brand produttori di zaini fotografici, come Manfrotto, Think Tank o Lowepro (solo per citarne alcuni), offrono spesso prodotti che incorporano la copertura antipioggia. Prima dell’acquisto consiglio sempre di verificare che il modello scelto sia dotato di questo semplice ma importante strumento.

Oltre a pensare alla nostra attrezzatura è necessario pensare anche a noi stessi. Non c’è niente di peggio che dover lottare fra la voglia di fotografare e l’impulso primordiale di rifugiarci in un posto confortevole, in caso di condizioni climatiche impegnative. Per cui un breve vademecum prevede di non dimenticare mai:

  • di vestirsi a cipolla. Vestirsi a strati consente di coprirsi o scoprirsi a seconda delle necessità. Suggerisco di includere, fra i vari strati, un impermeabile e dei copricalzari impermeabili (se ci rechiamo in posti dove è plausibile trovare acqua).
  • occhiali da sole per proteggersi sia dal sole che dal vento.
  • un cappello, meglio se a tesa larga, stile cowboy. Ci proteggerà da sole e pioggia.
  • guanti, indispensabili in condizioni fredde. Particolarmente indicati potrebbero essere quelli con le dita tagliate e moffole.
  • crema protettiva, anche in caso di cattive condizioni atmosferiche. Il sole e i raggi uv infatti passano anche attraverso le nuvole.
  • acqua potabile

La nostra esperienza

I_Shoot_Travels_Post23_06Qualsiasi sia l’escursione che si desidera fare è sempre bene ricordare che, sebbene sole e temperature miti siano sempre le più auspicabili condizione, a volte si possono ottenere risultati migliori quando il meteo non ci assiste.

Ricordo che quando ho visitato il Grand Canyon avevo pregustato di trovarmi in una calda giornata, con cieli stupendi, blu con qualche nuvoletta qua e là. La realtà è stata che io e Sara ci siamo trovati a trascorrere una giornata che all’inizio si è rivelata molto frustrante, lottando con freddo pungente e pioggia. Dopo una prima fase di sconforto, in quanto non era di certo il meteo che avremmo sperato di incontrare abbiamo pensato di cambiare strategia, impostando il lavoro fotografico cercando di dare il maggior risalto possibile alle nuvole. Ne è risultato un lavoro fotografico completamente ristrutturato dove le nuvole dense e drammatiche hanno avuto un ruolo da protagonista.

In altre parole cerchiamo sempre di ottenere il massimo da ciò che abbiamo a disposizione. Il che, a mio avviso, non equivale ad accontentarsi, ma cercare di avere un approccio intelligente e positivo.

2 Comments

    • Grazie Elena, i complimenti fan sempre piacere 😀
      Fra l’altro a inizio Giugno uscirà un’articolo proprio sul Bryce Canyon. Fortunatamente in quell’occasione il meteo ci ha assistito 😉
      Complimenti anche a te per il tuo lavoro, ti seguiamo con piacere!

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