Benvenuti a Kiruna

I luoghi di frontiera hanno sempre avuto su di me un fascino particolare, che si tratti di un confine segnato sulla mappa (come quello tra due stati) o di un confine naturale (come può essere lo Stretto di Gibilterra). Oggi vi voglio portare a Kiruna: l’ultima città della Svezia. Ci troviamo a 145 km a nord del Circolo Polare Artico ed è la porta sulla più grande area disabitata d’Europa. Si trova nella contea del Norrbotten, nella regione della Lapponia.

So cosa vi state chiedendo: la Lapponia non è in Finlandia, dove sta Babbo Natale? In parte avete ragione, ma ho imparato che la Lapponia è una regione molto vasta che copre, da est ad ovest, una piccola parte della Russia e le zone più settentrionali di Finlandia, Svezia e Norvegia. E’ la patria dei Sami, antico popolo migratore che ha rischiato di essere completamente annientato quando la Lapponia è stata colonizzata, principalmente per sfruttarne le ricche risorse naturali.

Kiruna è un luogo molto inospitale, con clima rigido ed un periodo di buio totale (notte artica, in cui è possibile assistere all’affascinante fenomeno dell’aurora boreale) che va dal 13 dicembre al 5 gennaio). La temperatura media da ottobre a marzo raramente supera lo zero. Per contro in estate, dal 30 maggio al 15 luglio, il sole non tramonta mai.
La città si è sviluppata intorno alla miniera gestita dalla LKAB.

Quello che inizialmente era un giacimento attivo solo durante l’estate, a causa del clima rigido e delle difficoltà di trasporto, è diventato la più grande e moderna miniera di ferro sotterranea del mondo. Oggi è anche un’attrazione turistica, è possibile infatti visitare alcuni tunnel non più utilizzati.

E’ un’esperienza che consiglio assolutamente, passare qualche ora a circa 500 metri di profondità non capita tutti i giorni. Viene spiegato il complesso meccanismo di estrazione, trasformazione e trasporto del ferro e c’è la possibilità di visitare anche un museo con cimeli risalenti ai primi anni del 1900. Tra questi mi ha colpito l’orologio che gli operai utilizzavano per timbrare il cartellino. Questa miniera è stata teatro del primo sciopero organizzato dei lavoratori delle miniere in Svezia.

Sebbene oggi la città di Kiruna sia sede di un dipartimento dell’università di Luleå, di un centro di ricerca aerospaziale e si sia aperta sempre di più al turismo, la sua vita è ancora legata a doppio filo con il destino della maniera. La maggior parte dei cittadini lavora per la LKAB e per rendere ancora più chiaro questo legame eccovi la cosa che mi ha colpito di più in assoluto: Kiruna è una città in movimento.
Mi spiego meglio: la miniera non si estende perpendicolarmente al suolo, ma è inclinata, questo significa che man mano procede lo sfruttamento delle riserve e si continua a scendere in profondità (oggi siamo ad oltre 1 km), la miniera si sta avvicinando sempre di più al centro abitato con il rischio che la città sprofondi.

La scelta è stata quella di spostare, letteralmente, la maggior parte delle costruzioni in una zona più lontana. Mi ha stupito camminare per le vie di una città che da qui a pochi anni non sarà più nello stesso luogo. Si sono aperti svariati dibattiti sulla sostenibilità di questa operazione, interamente sostenuta dalla LKAB. I commercianti si lamentano del fatto che le loro attività verranno trasferite fuori città prima che le abitazioni vengano terminate e, alcuni cittadini, non hanno visto di buon grado il fatto che la propria abitazione venga sradicata e spostata altrove. Fatto sta che il processo è già iniziato, è già stato costruito un nuovo municipio che sostituirà quello esistente.

E’ in corso un forte dibattito riguardo alla chiesa, che non è ancora stato deciso se verrà trasportata o ricostruita ex novo.

Come accennato. la città sta cercando di affiancare alla sua tradizione tipicamente industriale un nuova vita turistica. Oltre alla miniera (aperta tutto l’anno) in inverno è possibile visitare l’Ice Hotel, andare a caccia di aurore boreali e correre sulle slitte trainati da cani.
In estate è d’obbligo il Midnight Sun Trail, ovvero una passeggiata su un sentiero che si sviluppa sulle pendici del Loussaavara che, con un’adeguata pianificazione in termini di orari, permette di assistere all’affascinante fenomeno del sole di mezzanotte. Io sono stato un po’ sfortunato, il tempo non è stato clemente, ma vi assicuro che camminare con luce naturale dalle 23.30 alle 02 del mattino è stata un’esperienza unica.

Sia d’estate che d’inverno è possibile visitare la Solar Egg, una sauna itinerante che permette di godere di panorami unici restando tranquillamente al caldo al suo interno.

Così come unici sono i ricordi che conservo di questa città, incredibilmente moderna (le tecnologie usate nella miniera sono assolutamente all’avanguardia) ma così legata al suo passato ed alla forza degli elementi naturali.