Journey of the Dead

Coscienza di classe

LAND OF THE DEAD (2005)

Il ribaltamento del punto di vista si compie con questa avventuraLand of the Dead dal sapore carpenteriano. Land of the Dead è forse il film più smaccatamente politico. George Romero dispone un budget di tutto rispetto per realizzare il suo progetto più ambizioso. Stavolta il centro del film è una città intera, protetta da Kaufaman, una sorta di presidente-dittatore che paga tutto e tutti per difendere i suoi confini. A interpretarlo nientemeno che Dennis Hopper in un ruolo in bilico tra George W. Bush e il suo segretario della difesa Donald Rumsfeld. In questa realtà alternativa e così dannatamente simile alla nostra, Romero mette in scena il disagio sociale, la forbice tra poveri e ricchi, diseredati e aristocratici. Una visione manichea che si sublima nel Fiddler’s Green, un palazzo per ricconi del tutto inaccessibile a chi non ha nobili natali. E non importa quanti soldi tu possa avere, se puzzi di miseria il tuo posto è la strada. Purtroppo qualcuno crede di potersi comprare il suo posto al sole, ma quando viene riportato alla realtà, decide di minacciare il palazzo con testate esplosive, in una riedizione dell’11/9 davvero esplicita. Ma attenzione, c’è sempre qualcuno più sfortunato di te. Gli zombi che stanno fuori dal circuito cittadino e vengono puntualmente derubati. Gli sgherri al soldo di Kaufman-Dennis Hopper riforniscono la città saccheggiando i quartieri rimasti alla mercé dei morti viventi. La pellicola comincia con la presa di coscienza di uno di questi zombi che, stufo di vedere i propri simili razziati e uccisi, li conduce a una rivoluzione contro il capitalismo diseguale di Kaufman. La masnada antropofaga rivoluzionaria, capeggiata da quello che un tempo era benzinaio (particolare per nulla insignificante visto il confronto con Kaufman nel finale) arriva fino ad attraversare il fiume che protegge la città dagli indesiderati (loro). Scatta la liberatoria macelleria (sociale?). L’allegoria è smaccata e al contempo divertente e sincero, visto quanto, anche attualmente, un discorso del genere sia attuale. Gli zombi non sono più il riflesso di noi stessi, ma sono gli altri, i disperati, i dimenticati e gli sfruttati. Land of the Dead è un film terzomondista.