I DREAMSCAPES DI IAN PLANT

La fotografia di paesaggio come non l’avete mai vista prima! Ecco a voi Ian Plant ed i suoi Dreamscapes, che vi lasceranno a bocca aperta. Approfondite la conoscenza di questo talentuoso fotografo visitando il suo sito https://www.ianplant.com/index e seguitelo su tutti i social.

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Botta e risposta

Nome: Ian Plant
Occupazione: Fotografo naturalista e di viaggio
Posto preferito:  Ovunque e sempre. Ogni luogo ha un suo fascino unico ed una sua bellezza peculiare.
Il miglior giorno della tua vita: ogni giorno in cui riesco a fare una bella fotografia.
Miglior viaggio che hai fatto: ho fatto tantissimi viaggi straordinari, è molto difficile sceglierne solo uno.
Viaggio più complicato che hai fatto: recentemente ho visitato le isole del Borneo in Malesia. Ho passato alcuni giorni esplorando la foresta pluviale. Ho scoperto che odio le sanguisughe, soprattutto quando devo staccarne di dosso a dozzine dopo aver effettuato un’escursione. Nonostante sia stato un’esperienza abbastanza breve, continuo a rabbrividire quando ripenso a tutte quelle sanguisughe che si arrampicavano sul mio corpo.
Il tuo motto: Esercizio, esercizio, esercizio.

Ho letto sulla tua biografia che hai iniziato come avvocato. Quando hai capito che era il momento giusto per cambiare e come hai gestito il processo di transizione dell’essere dipendente a libero professionista?

Ho lasciato l’avvocatura 12 anni fa. Ho comprato la mia prima macchina fotografica quando frequentavo ancora la scuola di legge e da lì è iniziata la mia dipendenza dalla fotografia. Ho capito subito che era quello che volevo fare nella mia vita, ma ho dovuto lavorare come avvocato per 8 anni per poter ripagare i costi degli studi. Ho lavorato finchè non ce l’ho più fatta e un giorno ho deciso di lasciare. Non è stato un passaggio graduale, mi sono buttato subito dove l’acqua era più alta. Non ho mai ripensato a quella decisione e non mi sono mai guardato indietro.

Com’è cambiato il tuo approccio alla fotografia durante il corso della tua carriera?

Punto sempre a diventare un fotografo migliore. Più scatto e più mi ritrovo immerso nel processo [fotografico n.d.t.] e ho diversificato la scelta dei soggetti. Il più grande cambiamento per me è stato passare da fotografare soltanto paesaggi a scattare un mix tra natura, wild life, viaggi e anche persone.

Come mai hai scelto di focalizzare la tua attenzione sui paesaggi e sul wild life?

Inizialmente ho scelto di focalizzarmi su questi aspetti perchè ho sempre amato la natura e l’outodoor. Questo è il motivo che mi ha spinto ad acquistare la mia prima macchina fotografica, per documentare i paesaggi meravigliosi che vedevo mentre facevo trekking.

Per fare una bella foto di paesaggio non è sufficiente puntare l’obiettivo all’orizzonte e scattare, come componi le tue immagini?

Questa, sfortunatamente, è una domanda molto complicata. Ho scritto un libro sulla composizione fotografica, intitolato “Visual Flow”, che è lungo 300 pagine. Quindi, se vuoi la risposta completa ti consiglio di leggere il libro! La risposta breve è che cerco sempre di mostrare in modo non convenzionale quello che è classico e tradizionale. Voglio mostrare al pubblico qualcosa che non ha mai visto prima.

Quali sono gli elementi che deve avere una fotografia per essere considerata buona?

Un’altra domanda complicata, non c’è una risposta facile, soprattutto perché ognuno ha degli standard personali riguardo a cosa rende buona una fotografia. Per quanto mi riguarda punto a unire delle luci particolari e una composizione ben definita, ma, soprattutto, punto a catturare un momento che racconti una storia a chi guarda e che possa connettersi con il pubblico in modo profondo ed emozionante.

Qual è il tuo obiettivo e perchè?

Sono dipendente dal grandangolo. La lente che uso di più è il Canon 11-24 mm. La utilizzo per circa l’80% dei miei lavori.

I fotografi spesso dibattono a proposito degli ultimi modelli di obiettivi e macchine fotografiche. Quanto è importante per te avere l’attrezzatura migliore per poter scattare buone fotografie?

Da un lato avere una buona attrezzatura è importante perchè questa non dovrebbe mai impedirti di esprimerti al massimo delle tue potenzialità. Dall’altro si tratta solo di plastica, metallo e vetro. Una buona attrezzatura non ti aiuta a scattare buone foto, quello viene da te. Se non riesci a fare buone immagini con un’attrezzatura scadente devi pensare a quello che stai facendo e non dare la colpa all’attrezzatura. Nella migliore delle situazioni una buona dotazione ti aiuta ad esprimere al massimo il tuo potenziale, ma avere l’obiettivo migliore e più nuovo non significa molto se non sai come usarlo. Per questo dico sempre alle persone di preoccuparsi di meno dell’attrezzatura e, piuttosto, di concentrarsi a diventare un fotografo migliore.

Puoi dirci un ricordo di un viaggio fotografico che per te è importante?

Ho vissuto molti momenti incredibili durante i miei 12 anni da fotografo professionista, è difficile sceglierne solo uno. I migliori momenti sono quelli in cui sono solo nella natura selvaggia, con le giuste condizioni per scattare e posso godere di tutto questo in tranquillità. Questi momenti sono molto rari e così li conservo quando accadono!

C’è un posto che non hai ancora visitato e che vuoi vedere? Perchè?

Ho una lunga lista di posti che voglio visitare e diventa sempre più lunga indipendentemente da quanto io riesca a viaggiare. Ultimamente sono stato in Etiopia, che per lungo tempo è stata in cima alla mia lista. E’ stato fantastico. Per il 2018 mi sento come se il mondo fosse aperto ad essere scoperto. Andrò ovunque il vento mi porterà.

Il mondo della fotografia sta crescendo costantemente. È sempre più difficile trovare uno stile personale. Tu ci sei riuscito in maniera ottima. Cosa pensi del futuro della fotografia e quali suggerimenti ti piacerebbe dare ai giovani fotografi?

Non so come sarà il mondo della fotografia in futuro, ma posso dire questo: non concentratevi troppo su quello che stanno facendo gli altri fotografi. Abbiamo già troppi cloni, piuttosto concentratevi quello che voi state facendo. Lavorate duro al fine di sviluppare il vostro approccio personale e non siate mai spaventati dallo sperimentare qualcosa di differente. Se tutti facessero così, il futuro della fotografia potrà essere molto luminoso.

Per le immagini di questo articolo © Ian Plant