Madre Russia

Remake

12 di Nikita Michalkov, 2007

12Che gli Stati Uniti rigirino i film stranieri adattandoli alla propria sensibilità e utilizzando maestranze e attori autoctoni è un fatto culturale assodato. Meno scontato è il procedimento opposto, soprattutto se a rifare un grande classico americano è un regista come Nikita Michalkov. La parola ai giurati uscì nel 1957 portando su grande schermo non solo la meravigliosa pièce teatrale di Reginald Rose, ma facendo conoscere il talento di un mostro sacro come Sydney Lumet. La versione russa de La parola ai giurati, escludendo il finale, non modifica sostanzialmente i passaggi narrativi, ma è indubbio che questi assumano un significato ben diverso considerando il contesto culturale e sociale nel quale il film opera. In 12 un gruppo di cittadini deve decidere della sorte di un ragazzo accusato di aver ucciso il padre adottivo. A poco a poco l’iniziale unanimità rispetto alla colpevolezza dell’imputato si incrina mettendo a dura prova convenzioni e convinzioni dei diversi giurati. A differenza dell’originale Michalkov racconta la storia dell’accusato che vediamo dipanarsi in diversi flashback: si tratta di un ragazzo ceceno che ha conosciuto il dolore della guerra. Al contempo viene concesso molto spazio alle vicende personali dei giurati. Durante la seduta ognuno di loro si ritaglia un monologo nel quale emerge un pezzo della loro vita, qualcosa di intimo e doloroso che, in un modo o nell’altro, la storia del ragazzo ceceno ha portato a galla. L’ultimo grande cambiamento riguarda il finale in parte riscritto. La soluzione adottata ha un che di moraleggiante e forse stride rispetto al flusso naturale degli eventi. Non è un caso se il personaggio che modifica il percorso della storia conosciuta con il film di Lumet sia interpretato proprio da Michalkov. Il regista – ironicamente definito dagli giurati come l’artista – si prende carico di una svolta rischiosa, ma, al contempo, molto umana e capace di innescare una riflessione rispetto all’individualismo che ha permeato e permea anche la società russa.