Che fotografo sei in viaggio?

Che fotografo sei in viaggio? www.ishoottravels.com your ticket to travel photography. Blog di fotografia di viaggi. © Galli / Trevisan
Che fotografo sei in viaggio?

Lo devo ammettere, noi fotografi siamo una brutta razza. Possiamo stare per ore a parlare di ogni singolo dettaglio di una fotografia, facendo morire di noia chi ci ascolta, che ha commesso l’errore madornale di dire “Ah, bella questa foto…”.

E diamo il peggio di noi in situazioni che favoriscono l’interazione con altri fotografi. La più classica di queste situazioni si verifica durante i viaggi, quando ci troviamo in posti dove c’è un’alta probabilità di incontrare un altro fotografo.

La scena solitamente si presenta così: sono la persona più felice del mondo, ho la mia macchina fotografica in mano e sono pronta a scattare le migliori fotografie che il mondo abbia mai visto, che a confronto Ansel Adams era una pippa. Ecco di fronte a me un’altra persona con in mano una macchina fotografica. Cazzo, mi ha visto. Giornata rovinata. Ora che io ti ho visto e che tu mi hai visto non posso più ignorarti. Quindi cominciamo a studiarci prima da lontano, poi avvicinandoci sempre di più. Come due maschi della stessa specie che combattono per accoppiarsi con la femmina di turno. Stiamo lì ad analizzare ogni singolo movimento, in maniera più o meno palese, cercando di capire se apparteniamo alla stessa specie o se è meglio andare ognuno nella sua direzione senza rivolgersi parola.

Scherzi a parte devo ammettere che ogni volta che ho avuto il piacere di incontrare altri fotografi in viaggio è sempre stata un’occasione di confronto e di crescita personale, quindi consiglio vivamente di lasciar perdere tutte le nostre paranoie e di gettarci nella mischia.

Ci siamo divertiti a trovare delle categorie per chi fotografa durante i suoi viaggi… chissà, magari anche voi appartenete a una di queste!

1. Il simpaticone

È il buffone del gruppo, quello che ha sempre la battuta pronta anche in situazioni che meriterebbero un certo contegno. E si comporta così anche in viaggio, mettendosi o facendo mettere gli altri in posizioni assurde che hanno un senso solo vedendo la fotografia (e tutto sommato dubito che di senso ne abbiano davvero). È colui che sorregge la Torre di Pisa, colui il quale si mette a gambe aperte così che il Monumento a Washington alluda all’organo genitale maschile. O nella sua versione più romantica colui che tiene il sole al tramonto nelle sue mani. Tornato dai suoi viaggi non vede l’ora di condividere con i suoi amici le sue fotografie per ribadire ancora una volta che sì, è lui il più simpatico di tutti.

2. L’instagrammer

Hipster e pop allo stesso tempo. Tutti i fiori sono suoi. Sta sempre lì con la sua macchina fotografica puntata sui suoi piedi. O se decide di farti un ritratto ti fa camminare per 1 km, che tu ti giri e gli dici “Ancora?” e lui da lontano con ampi cenni “Sì, sì, vai vai”. E poi ti ritrovi a guardare una fotografia cercando di capire se sei davvero tu quel puntino nero in mezzo al prato verde. Al ristorante per poter mangiare bisogna aspettare che lui abbia finito di fotografare tutti i piatti che vengono portati a tavola. Salvo poi sentirlo dire “Che schifo, la mia pasta è fredda!” #Lovemyholiday

3. Il paparazzo

Ha sempre la macchina fotografica in mano, sempre accesa e pronta a scattare. Si diverte a fotografare i suoi compagni di viaggio nelle situazioni più assurde, quelle, per intenderci, che non vorremmo mai far vedere a nessuno. La mattina appena sveglio, occhi da panda con lo spazzolino in bocca ed i capelli arruffati; mentre mangi un hamburger che sembra sia stato cucinato per un gigante e tutto il ketchup erutta pericolosamente sulla camicia bianca; mentre stai facendo un bagno nel mare ed un’onda ti fa cadere il costume. Non c’è attimo che lui non colga, alla Henri Cartier Bresson. Ed il ricatto del “Questa la pubblico su Facebook” è sempre dietro l’angolo. L’unica soluzione è accontentarlo in tutto durante il viaggio e sperare che al ritorno dalle vacanze avvenga uno strano caso di autocombustione della scheda di memoria.

4. Il giapponese

Versione asociale del paparazzo, si comporta come lui ma con una sola differenza: fotografa tutto quello che vede. Ininterrottamente. Non parla con i suoi compagni di viaggio se non a colazione e a cena. Per il resto della giornata diventa un Transformer metà uomo metà macchina fotografica, un occhio solo perché l’altro è nascosto dal mirino. Di preciso non fotografa nulla, ma fotografa tutto. Al suo ritorno a casa si ritrova con 788.395.439.626 fotografie nell’hard disk. Lasciate passare qualche mese dai suoi viaggi prima di rispondere ad un suo invito a cena o potreste passare lì il resto della vostra vita.

5. L’intruso

È facile individuarlo: sta sempre dove non dovrebbe. Non teme nessuno e non si preoccupa di mancare di rispetto alle altre persone. Se 10 persone stanno fotografando un soggetto da una certa distanza lui si precipita davanti a tutti e si piazza lì per 3 ore rendendo vana a chiunque altro la possibilità di fare una fotografia, a meno di non averlo nell’inquadratura. Si comporta come se fosse l’unica persona sulla Terra e come se fosse lui l’unico ad avere diritto di fare quella fotografia. Se lo incontriamo non ci resta altro da fare che pregare che arrivi un UFO e se lo porti via.

6. Il perfezionista

Detto anche “Lo Stitico”. Non fotografa a meno che la luce non sia perfetta. Se c’è una nuvola a 200 km di distanza e lui non la vuole nella sua inquadratura… “Basta, la fotografia è rovinata”. Di solito viaggia da solo perché nessuno lo sopporta. E lui non sopporta gli altri che gli sono solo d’intralcio nella sua ricerca dell’immagine perfetta. Quando torna a casa dai suoi viaggi si ritrova con 10 scatti che dovrebbero raccontare un viaggio di 3 settimane e si lamenta perché non è riuscito a fare le fotografie che voleva.

7. Il reporter

Lui non va in vacanza: lui viaggia. Lui non fotografa: lui racconta una storia. E così lo ritrovi sdraiato per terra con le persone che camminano che cercano di evitarlo. Solo così l’inquadratura è perfetta. Che sia arrampicato su una ringhiera o che sia sull’orlo di un dirupo è l’Indiana Jones dei fotografi, quello che pur di ottenere la fotografia che vuole non si preoccupa di mettere a repentaglio la sua sicurezza e quella di chi gli sta attorno. Raro trovarlo ancora in vita. Solitamente lo si può riconoscere perché quando ha fatto lo scatto che voleva si gira con un sorriso a 62 denti, aspettando che qualcuno gli dica quanto è stato bravo.

8. Il selfomane

Non importa dove si trovi, ciò che conta è lui (anche se in questo caso c’è un’alta probabilità che sia una Lei). Potrebbe essere a casa sua, sulla cima dell’Himalaya o nel centro di una metropoli: non fa alcuna differenza perché nella foto si vede solo la sua faccia. E ti ritrovi ad osservare questa strana specie umana che si piazza con le spalle al monumento ed inizia la “danza del volto” cercando l’angolazione migliore in combinazione con la luce migliore. Il tutto accompagnato dal braccio sempre in alto con lo smartphone puntato verso di sé. Nella sua versione più evoluta lo troviamo con il suo selfie-stick, pericolosa arma da guerra, che regolarmente va a finire in testa a qualche passante.

Noi ci sentiamo un po’ il 6 ed il 7, ma con delle sfumature di 2 e 5. E voi?

2 Comments

  • Ce n’è ancora uno: il TECNOCRATE! “Fotografa tutto ciò che può esserci di banale, ma lo fa con una Leica da 5.000 € e ti guarda compassionevole se hai una Canon proletaria.”

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